Facciamo il punto su rientri “in presenza”, lavoro “agile”, misure per la tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e Green Pass… in vista dell’incontro con la Sottosegretaria On. Alessandra Sartore, con delega al personale, fissato per venerdì 19 novembre p.v..
Roma, 14 novembre 2021
Care Colleghe e cari Colleghi,
in questi ultimi giorni ci stanno segnalando, da più parti, le criticità che, com’era prevedibile, stanno emergendo a seguito dell’emanazione degli avventati e incauti provvedimenti governativi (il D.P.C.M. 23 settembre 2021 e il D.M. 8 ottobre 2021 del Ministro per la Pubblica Amministrazione), con i quali è stato stabilito che dal 15/10/2021, pur sussistendo ancora lo stato di emergenza epidemiologica, la modalità di svolgimento ordinaria della prestazione lavorativa sarebbe stata quella svolta “in presenza”.
Come sapete, sulla base di queste disposizioni, la nostra Amministrazione, a seguire, ha emanato due Circolari, pubblicate nella nostra Intranet (la n. 116954 del 15/10/2021 e la n. 123478 del 29/10/2021), per fornire a tutte le Strutture centrali e territoriali del MEF indicazioni operative per lo svolgimento dell’attività lavorativa “in presenza” e in modalità “agile”, con le quali è stato previsto, sostanzialmente in linea con le disposizioni governative, che per ciascun lavoratore dovrà essere prevalente la prestazione lavorativa resa “in presenza”.
Peccato che l’Amministrazione, con caparbietà convinta e senza coinvolgere, da subito, gli R.L.S., le OO.SS. Territoriali e le R.S.U., abbia attuato queste indicazioni in maniera restrittiva, rispetto a quanto le stesse disposizioni governative avrebbero consentito di fare in modo meno “pesante”, prevedendo un numero esiguo di giornate da svolgere in modalità “agile” non superiore a 6/mese (8 in alcuni casi), nonostante questa stessa modalità di lavoro abbia portato, nel lungo periodo di emergenza sanitaria, ad oggi ancora non cessata, a risultati positivi, anche superiori alle aspettative.

Incontro con la Sottosegretaria di Stato del MEF On. Alessandra Sartore, fissato per venerdì 19/11/2021
L’Amministrazione ha assunto la decisione di emanare queste due Circolari, impattanti sulle misure concernenti la salute e sicurezza sul lavoro, non solo unilateralmente, in violazione di disposizioni normative e contrattuali, ma anche in modo alquanto affrettato e precipitoso.
Infatti, da quanto è dato sapere, è la stessa Amministrazione ad aver dato notizia, nella giornata di venerdi 12 novembre u.s. scorso, che il 19 novembre p.v., in orario antimeridiano, dovrà svolgersi un incontro con la Sottosegretaria On. Alessandra Sartore, con delega al personale, in merito a quanto finora fatto in tema di rientri “in presenza”, di lavoro “agile” e, soprattutto, di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
A questo punto, auspichiamo che questo autorevole intervento possa servire per far comprendere all’Amministrazione che le decisioni da assumere, qualunque esse siano, e le loro conseguenze, soprattutto quando si parla di salute e sicurezza dei lavoratori, devono essere valutate più attentamente, con maggiore ponderazione, interessando e coinvolgendo, quando previsto, nel rispetto delle relazioni sindacali, tutte le figure e i soggetti che sono chiamati a parteciparvi in forza di disposizioni normative e contrattuali.

Adempimenti dei datori di lavoro, dei R.L.S, delle R.S.U. e delle OO.SS. Territoriali
Come UGL FP – Coordinamento Nazionale MEF (leggi note e comunicati in fondo a tutto) abbiamo più volte richiamato l’attenzione dell’Amministrazione sul fatto che i mutamenti organizzativi richiesti, quando ancora nel nostro Paese sussiste lo stato di emergenza, non possono prescindere da una attenta valutazione delle misure di prevenzione e sicurezza da attuare sui luoghi di lavoro, previa consultazione dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza (R.L.S.) ed espletamento della contrattazione collettiva integrativa con le Organizzazioni sindacali Territoriali e con le Rappresentanze Sindacali Unitarie (R.S.U.).
Come si è visto, i nostri interventi hanno portato l’Amministrazione a convocare il 4 novembre u.s., sia pure in ritardo (perché ciò è avvenuto solo dopo che si era già provveduto ad emanare unilateralmente le Circolari per il rientro del personale “in presenza” e per lo svolgimento del lavoro “agile”), le Organizzazioni sindacali Nazionali e Territoriali e la R.S.U. di sede (DT, RGS, DAG e UDCAP) per un aggiornamento delle disposizioni in materia di sicurezza da adottare nella sede di Via XX Settembre.
Riteniamo che altrettanto vada fatto, per obbligo di legge, in ogni altra sede di lavoro, centrale e territoriale del MEF, per garantire in tutte le Strutture ministeriali, come ha rammentato la stessa Amministrazione centrale, “una corretta e puntuale applicazione delle misure contenute nel “Protocollo anticontagio – Sedi Mef”, nonché delle ulteriori indicazioni fornite in materia di contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 nelle sedi del Ministero” (Cfr. Circolare n. 123478 del 29/10/2021).
Il mancato espletamento di questi adempimenti costituirebbe grave violazione di norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e condotta antisindacale che potrebbe configurare una responsabilità, tanto in ambito lavoristico quanto penalistico, sia a carico dei datori di lavoro/dirigenti per la sicurezza/preposti sia a carico dei soggetti sindacali (le R.S.U.) e dei soggetti deputati alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori (gli R.L.S.).
Da quanto ci stanno segnalando molti colleghi, in servizio in vari uffici, sembrerebbe che questi ultimi (alias R.L.S. ed R.S.U.) stiano rimanendo inattivi ovvero non stiano espletando quell’attenta attività di rappresentanza dei lavoratori nonché di vigilanza e sorveglianza in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che competerebbe loro e che dovrebbe indurli, senza alcuna esitazione, a sollecitare l’Amministrazione ad espletare gli adempimenti previsti dalle vigenti disposizioni normative e contrattuali, più volte richiamati, e precisamente:
1. la consultazione dei Responsabili dei Lavoratori per la sicurezza (R.S.L.), come prevista dall’art. 50, comma 1, lett. b) del D.Lgs. n. 50/2008;
2. lo svolgimento della contrattazione integrativa di sede territoriale con Le OO.SS. Territoriali e con le R.S.U., come prevista dall’art. 7, comma 7, del CCNL 2016 – 2018.
Tali soggetti, dovrebbero altresì preoccuparsi di accertare che l’Amministrazione abbia provveduto anche all’aggiornamento del D.V.R. – Documento di valutazione dei rischi (art. 29 del D.Lgs. n. 81/2008), con particolar riguardo al rischio di esposizione ad agenti biologici di cui agli artt. 271 e seguenti del D.Lgs. n. 81 del 2008 (tra i quali rientra anche il virus SARS-CoV-2 ), e di fornire al riguardo assicurazioni a tutti i lavoratori.

In caso di inadempimenti, carenze, rischi e pericoli
Questa O.S., pertanto, qualora i soggetti preposti non espleteranno gli adempimenti previsti e i lavoratori dovessero segnalarcelo (attraverso l’apposito modulo, compilabile on-line, messo a disposizione dal settore “Salute & Sicurezza” di UGL FP), provvederà, suo malgrado, nel caso venissero riscontrate carenze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro o, comunque, situazioni di rischio, comportamenti scorretti ed attività che comportano esposizione a particolari pericoli, a segnale i fatti, ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. n. 81 del 2008, agli Organi di vigilanza competenti.

La questione Green Pass: quanto è utile ed efficace? Quanto tutela?
Altra questione che ci è stata segnalata e che riteniamo doveroso portare a conoscenza di tutti Voi, riguarda l’obbligo di possesso del Green Pass, esteso dal 15 ottobre 2021, dall’art. 9-quinquies del decreto legge n. 52 del 22 aprile, a tutto il personale delle pubbliche amministrazioni.
Al riguardo, sono tanti i colleghi, vaccinanti e non, che ci stanno scrivendo per manifestare seria preoccupazione sull’utilità ed efficacia di queste Certificazioni, cosiddette verdi COVID-19, in considerazione del fatto che la diversa validità o scadenza che le caratterizza, dovuta alla diversa modalità con la quale sono ottenute, determinerebbe, a parere loro, dal quale non possiamo certo dissentire, un diverso grado di sicurezza sui luoghi di lavoro che, a dirla tutta, da quelle che sono le evidenze scientifiche, sembrerebbe ridursi ulteriormente quando nei soggetti vaccinati e guariti si verifica, prematuramente rispetto alle scadenze annunciate, la diminuzione dei livelli di anticorpi protettivi.
In sostanza, la preoccupazione di questi colleghi, ma non solo la loro, scaturirebbe dal fatto che “sempre più le evidenze scientifiche maturate con la sperimentazione sui vaccini dimostrano chiaramente e in maniera inoppugnabile che anche coloro che sono vaccinati possono contrarre il virus e possono trasmetterlo ad altri, sia vaccinati che non vaccinati”.
Al riguardo, questi colleghi riportano una ulteriore evidenza scientifica, secondo la quale “il possesso di un Green Pass ottenuto a seguito di tampone antigenico rapido (validità 48 h) o molecolare (validità 72 h) garantisce una sicurezza in più rispetto agli atri Green Pass ottenuti, settimane o mesi prima, dopo vaccinazione o guarigione”.
A riprova di ciò, allegano una recente nota del Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia (COSAP), indirizzata al Ministro dell’Interno – On. Lamorgese e al Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Prefetto Giannini, che riteniamo opportuno portarla a conoscenza di tutti Voi, qualora non l’aveste già vista,
In questa nota, l’O.S. COSAP, riferendosi ad un nefasto evento accaduto solo qualche giorno fa nel Commissariato di Pubblica Sicurezza di Frascati (RM), denuncia come “il green pass non sia garanzia scientifica di non contagiosità e […] sinonimo di assoluta protezione dal contrarre forme gravi di Covid 19 …” e chiede al Ministro maggiore tutela dei lavoratori sui luoghi di lavoro, prevedendo la possibilità di “sottoporre indistintamente tutto il personale ai tamponi meglio se salivari, che possano consentire maggiori margini di sicurezza, senza tuttavia far gravare i costi sui dipendenti”.
Anche i colleghi che ci hanno scritto, come i rappresentanti del COSAP, reputerebbero necessario, per una maggiore tutela di tutti i lavoratori, vaccinati e non, che l’Amministrazione provvedesse sui luoghi di lavoro ad un rafforzamento del sistema di screening, proprio come avviene in altre aziende pubbliche, ma anche in alcune sedi governative, consentendo a tutti i lavoratori o terzi in possesso del Green Pass ottenuto dopo vaccinazione o dopo guarigione, di effettuare, al limite su base volontaria, un test rapido salivare gratuito (per ora autorizzati solo nelle scuole) che tuteli meglio tutti, vaccinati e non vaccinati, indistintamente.

Sulle questioni che abbiamo affrontato, ci farebbe piacere conoscere il Tuo punto di vista.
Scrivi a: luogosicuro@uglfp.it
oppure, chiedi di ricevere il link di invito per iscriverTi al gruppo Telegram “luogosicuroMEF”

In ultimo, permetteteci di esprimere il nostro compiacimento per il fatto che tutte le OO.SS. rappresentative a livello Nazionale hanno accolto il nostro invito ad “intraprendere unite […] ogni azione necessaria per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro” e stiano in questi giorni assumendo, finalmente unite, varie iniziative (comunicati, petizioni, flash mob, ecc.).
Insomma, un buon segnale, anche se non si è voluto, come avevamo pure chiesto (e su questo – ahimè – si è allineata anche l’Amministrazione), coinvolgere in queste iniziative che riguardano la generalità dei lavoratori anche le OO.SS. non rappresentative, comunque presenti all’interno del MEF, come UGL Funzione Pubblica.
Fa nulla, continueremo a dare il nostro piccolo contributo all’interno del MEF, sperando che almeno la Sottosegretaria On. Alessandra Sartore, con delega al personale, alla quale ci permetteremo di inviare questo comunicato, la pensi diversamente e permetta di riconoscere il diritto all’informazione, quand’è “funzionale alla necessità di esercitare le funzioni primarie che spettano a qualsiasi sindacato per la tutela dei diritti dei propri iscritti” (Sentenza del Consiglio di Stato n. 4580 del 9 settembre 2014), anche alle OO.SS. non rappresentative, almeno quando le informazioni non sono strettamente connesse (come nel caso di specie) “all’esercizio di competenze contrattuali” che, indubbiamente, quelle si, spettano solo ai sindacati rappresentativi. Le altre, devono essere date a tutti, soprattutto quando riguardano la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori!

Un caro saluto a tutti.
Michele Tedone – Coordinatore Nazionale MEF
michele.tedone@uglfunzionepubblica.it